
CENNI STORICI - HISTORICAL INFORMATION
L'ottima posizione geografica, a cavallo tra la Puglia e la Basilicata, la ricchezza del territorio e l'abbondanza delle acque, hanno favorito l'insediamento umano fin dal
Paleolitico. L'uomo viveva in perfetta simbiosi con l'ambiente circostante, tanto che, a partire dall'Età
del Ferro si sviluppò un villaggio sulla collina di Botromagno, situata in prossimità dell'attuale abitato. L'intensificarsi delle relazioni economiche e culturali con il mondo greco, contribuirono alla crescita di questa città denominata SIDION che, verso la fine del IV sec a.C., costruì ponderose mure difensive e coniò una propria moneta, come dimostrano alcuni esemplari custoditi presso la Fondazione Ettore Pomarici Santomasi. Conquistata dai romani nel 305 a.C., diventò, con il nome di SILVIUM, importante centro agricolo e commerciale lungo la Via Appia. Distrutta dai Vandali di Genserico (456), gli abitanti si rifugiarono nelle grotte del torrente di Gravina, avviando quel mirabile e complesso ciclo storico che conosciamo con il nome di Civiltà Rupestre, delineando, così, l'evoluzione urbanistica della città che raggiunse il massimo splendore nei quartieri medievali e rinascimentali. Dopo alterne vicende, che videro Gravina contesa tra popoli che dominarono l'Italia Meridionale e la

distruzione dei Saraceni (999), la città diventò feudo dei Signori Normanni (1069) che
per ridare dignità all'antichissima sede vescovile, fecero costruire la magnifica Basilica
Cattedrale. Nel 1133 il feuso passò prima nelle mani di Ruggero II e, poi, in quelle di Bonifacio d'Aleramo. Federico II di Svevia fece costruire un Castello e la città divenne Sede della Curia Generale di Puglia e Basilicata. Successivamente passò agli Angioini ad altri feudatari tra i quali Duca di Durazzo e il re di Ungheria. Nel 1423 diventò feudo degli Orsini che ne conservarono il possesso fino al 1810, quando Napoleone soppresse il lungo periodo feudale. La famiglia Orsini assicurò a Gravina stabilità amministrativa e un forte impulso economico e culturale, arricchendo la città di molti monumenti insigni e unici al mondo come il
Ponte-Viadotto sul torrente "Gravina", la Chiesa del Purgatorio e la Fontana Monumentale. Da non dimenticare la Fondazione dell'Accademia detta del Famelici che, a partire dal 1666, nel Palazzo Orsini, richiamò intellettuali provenienti anche dalla Campania. A questa famiglia appartenne un grande Papa, Pier Francesco Orsini, elevato al Soglio Pontificio con il nome di Benedetto XIII, nel 1724. Un anno dopo, il Papa indisse il Giubileo ed è ancora ricordato per la costruzione della "Scalinata di Trinità dei Monti", la "Fondazione dell'Università di Camerino", la creazione dei "Monti Frumentari". Tra la fine dell'Ottocento e i primi anni del Novecento, in questa città furono costituite le leghe contadine e varie organizzazioni popolari per opporsi ai ricchi proprietari terrieri. Leader di tale movimento fu Canio Musacchio, fondatore del Partito Socialista in molti centri limitrofi e della prima Camera del Lavoro, a Bari. Musacchio fu anche il primosindaco popolare della città. Nell'agosto del 1860, il tricolore italiano venne innalzato, per la prima volta in Puglia, nel cielo di gravina ad opera di Pasquale Pellicciari. Il seguito della storia della città è in perfetta adesione allo sviluppo della storia nazionale.
