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fonte GravinaOnLine
"Habitat rupestre"
 
 
La definizione di insediamento rupestre si riferisce ad ambienti ricavati nella roccia (grotte) nei quali si sono sviluppate forme di vita civile e religiosa.
In realtà la gravina di Botromagno è stata abitata da tempi remoti (grotta del Nardone) ed è stata progressivamente abbandonata a partire dal medioevo quando prevalse la civiltà urbana.
Con il termine rupestre si indicano i Santuari scavati nelle pareti delle gravine dai monaci greci tra il VIII ed il IX secolo. Però a vivere nelle grotte non furono solo i monaci ma anche la popolazione rurale e pastorale.
A Gravina testimonianze di vivere in grotte sono gli insediamenti rupestri di Sette Camere, ove sono visibili tracce di impianti urbanistici e di forme di vita legate alla presenza di comunità locali, di Padre Eterno che rivela ancora qualche segno della comunità rurale e pastorale che qui vissero a lungo.
Parte notevole di questo insediamenti sono i santuari rupestri, che scavati nella roccia esprimono un’architettura essenziale, ad eccezione della chiesa Santa Maria degli Angeli costituita da una navata centrale e due laterali, e la chiesa di San Michele Arcanegelo, la prima basilica di Gravina, ad impianto basilicale con 5 navate e absidi.
Altra testimonianza è la chiesa San Vito Vecchio interamente ricostruita nel Museo Ettore Pomarici Santomasi.
 
Chiesa Santa Maria degli Angeli
 
Ha una struttura a tre navate divise da sei pilastri, con tracce di un affresco del “Cristo Procreatore”. Nei muri laterali alle navate si possono vedere resti di sedili e delle nicchie utilizzate probabilmente per deporre oggetti sacri.
E’ detta anche cripta delle tombe per la presenza al suo interno di 7 tombe.
 
Ponte Viadotto
 
Costruito intorno alla metà del '700 per portare sotto le mura della città le acque della sorgente S. Angelo, collega le due sponde del torrente Gravina, come un punto di collegamento tra passato e presente.
L’opera fu voluta dal Principe Amedeo II Orsini, duca di Gravina e dal presidente della Sommaria Corte, Marchese Mauri. Il Ponte Viadotto fu costruito per fronteggiare il fabbisogno idrico della popolazione gravinese.
 
 
  
Chiesa Madonna della Stella
 
Nel paesaggio rupestre, tra le zone archeologiche di Botromagno e di Padre Eterno, si estende la chiesa Madonna della Stella.
Utilizzata per un antico culto pagano, ne sono testimonianza le figure di animali scolpite sulle pareti, fu abitata successivamente dai monaci benedettini e dedita al culto mariano. La sua pianta è rettangolare e al suo interno sono evidenti gli interventi a cui è stata sottoposto nel ‘700 in stile barocco.
 
 
 
 
Le sette Camere
 
Il complesso Sette Camere è ben visibile da un vico retrostante il convento Santa Maria delle Domenicane. E’ suddiviso su 3 livelli raggiungibili per mezzo di scale ricavate nella roccia.
Si ipotizza che l’intero complesso di camere era interamente ricavato nella roccia ma una serie di crolli delle pareti ne hanno posto una parte all’aperto.
 
 
 
 
 
Chiesa San Michele delle Grotte
 
E’ stata la prima Cattedrale di Gravina. E’ ubicata all’estremità del lato sinistro del burrone la gravina, nel rione Fondovico.
Interamente ricavata nella roccia ha una pianta quadrangolare a 5 navate sorrette da 14 pilastri collegati tra loro da archi a tutto sesto.
Qui sono presenti affreschi risalenti al XIII secolo. L’altare centrale di marmo intarsiato è sollevato dal piano.
 

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