Nel Palazzo del'600, donato dal Comune di Gravina da Ettore Pomarici Santomasi, si conservano le più significative vestiglia della cultura locale. Interessante la cappella con altare del '700 con 263 tele di ottima fattura, la Madonna col Bambino in marmo del XVI sec. Al piano terra possimao ammirare la Chiesa rupestre di San Vito Vecchio con affreschi risalenti alla fine del XIII sec., i resti fossili di animale marino ed elementi architettonici provenienti dalla collina di Botromagno. La Biblioteca conta 40 mila volumi tra i quali alcuni scritti dello scienziato Arcangelo Scacchi. L'archivio storico conserva preziosi manoscritti, notevoli pergamene ed altri documenti. La sezione archeologica racchiude reperti provenienti da diverse zone archeologiche di Gravina databili tra il Neolitico e l'età romana. La sezione numismatica conserva 1608 monete, di vario conio e di epoche diverse, tra le quali alcune pregevoli monete di emissione locale. La sezione dei personaggi illustri con ricchi cimeli appartenuti agli stessi, tra i quali la rarissima collezione di monete e medaglie emesse durante il pontificato di Benedetto XIII. La sezione delle armi e divise databili tra il 1832 e il 1860, tra le quali spiccano quelle appartenute alla guardia nazionale e al battaglio di gravina; la Pinacoteca con tele di Maestri Napoletani.

 

Ubicato al primo piano dell'austera costruzione ottocentesca che ospitava il seminario vescovile, sono esposti diversi reperti archeologici emersi dalla collina di Botromagno e dalla spianata delle grotte del Padreterno, siti ricchi di insediamenti e di tombe risalenti alla civiltà peuceta. fra i pregevoli reperti archeologici esposti, ci sono due monumentali anfore apule a figure rosse del Pittore degli Inferi (330 - 310 a.C.). Inoltre, il museo ospita la mostra permanente "Guerrieri in vita, eroi dopo la morte", con molti oggetti rinvenuti nella necropoli peuceta.

 

Questo Museo espone vari oggetti artistici di uso liturgico o d'arredamento provenienti da varie chiese di Gravina. per la sezione arredamenti sacri, interessante è il parato in seta e argento con ricami in oro indossato da Benedetto XIII in occassione della canonizzazione di San Luigi Gonzaga (1726) e donato dallo stesso Papa al Capitolo della Basilica Cattedrale. Ma anche preziosi calici,pissidi e pastorali artisticamente lavorati con ricche sculture nonchè una Croce di Lorena in argento, dell'XI secolo di origine longobarda. nella sezione pinacoteca possiamo ammirare numerose tavole e tele di scuola napoletana.

 

Tra le più antiche biblioteche pugliesi, fu fondata nel 1686 con un lascito del vescovo Cennini. Si arricchì, in seguito, di altri lasciti, fra cui quello cospicuo del cardinale Finy dal quale prende il nome.

Oggi è dotata di 8000 volumi. l'edificio, ultimato nel 1743, ha la facciata spartita da lesene e chiusa da una edicola campanaria con orologio, inserita a Ottocento. L'orologio, meccanico, è alquanto singolare e forse unico nel suo genere; sono dipinti i volti di Re Vittorio Emmanuele II e di Giuseppe Garibaldi che, con il movimento dei loro occhi, scandiscono il tempo.