Rione Fondovico
La sua denominazione risalirebbe al latino “vicus” che indica un insediamento limitato nello spazio e nel numero degli abitanti, mentre fondo indica l’ubicazione bassa della “Gravina”.
Esso è situato a sud-ovest della città antica; in passato faceva capo alla chiesa di S. Giovanni Battista di S. Bartolomeo e S. Michele delle Grotte, oggi ruota intorno alla chiesa di S. Agostino, che comprende anche la chiesa Cattedrale. Sorge su una insenatura del burrone la “Gravina” opposta a quella del rione Piaggio.
Come il rione Piaggio, fu abitato dai Silvani al tempo delle razzie vandaliche (456-553).L’insediamento si ampliò col tempo di strade, scalinate, pozzi, magazzini e le stesse grotte diventarono delle piccole case. Con la crescita economica del paese, c’è stato un graduale abbandono del quartiere Fondovico; oggi invece si tende timidamente a ritornare alle proprie radici con l’intendo di recuperare il centro storico.
Esso è situato a sud-ovest della città antica; in passato faceva capo alla chiesa di S. Giovanni Battista di S. Bartolomeo e S. Michele delle Grotte, oggi ruota intorno alla chiesa di S. Agostino, che comprende anche la chiesa Cattedrale. Sorge su una insenatura del burrone la “Gravina” opposta a quella del rione Piaggio.
Come il rione Piaggio, fu abitato dai Silvani al tempo delle razzie vandaliche (456-553).L’insediamento si ampliò col tempo di strade, scalinate, pozzi, magazzini e le stesse grotte diventarono delle piccole case. Con la crescita economica del paese, c’è stato un graduale abbandono del quartiere Fondovico; oggi invece si tende timidamente a ritornare alle proprie radici con l’intendo di recuperare il centro storico.
Rione Piaggio
E’ situato ad ovest della città antica e fa capo alla chiesa Mater Gratiae. Piaggio dal latino “pagus” significa villaggio abitato e dipendente da comune vicino.Gli abitanti dell’antica Silvium sul colle Botromagno, l’abitarono al tempo delle invasioni vandaliche (456-553) e qui ci rimasero poiché il vecchio sito era distrutto.Modificarono le strutture naturali delle grotte costruendo facciate in tufo più alte dei tetti per fungere da parapetti e sfruttarono ogni spazio per rendere l’ambiente più vivibile. Alla fine del XVIII sec. la popolazione era concentrata qui, in luoghi sporchi ed insalubri. Oggi si assiste ad una progressiva evacuazione di questo rione che da tempo porta la denominazione di ”chiascio”.
